Google+ La Natura che ci circonda: L'aquila dei serpenti

mercoledì 1 ottobre 2014

L'aquila dei serpenti

Oggi torno a parlare di rapaci e più nello specifico di un mio parente, un accipitride come me; lo so che i mammiferi sono più interessanti e "pucciosi", ma io sono di parte e mi dedico a ciò che conosco meglio.
Allora, "l'uccellino" di cui vorrei scrivere è un grosso animale diurno che può raggiungere i 2,3 kg di peso e i 188 cm di apertura alare; un canarino, insomma...


Alcuni lo chiamano "aquila dei serpenti", perché, per la gioia degli ofidiofobici, è proprio specializzato nella caccia a questi animali. Ok, ok, taglio corto: si chiama Biancone o, come lo chiamano gli inglesi, Short-toed snake eagle. Pare che gli anglosassoni siano stati più precisi di noi nello scegliere il nome da attribuire a questo animale: mentre, infatti, il nome italiano si riferisce al fatto che il piumaggio sottostante di questo animale è, appunto, bianco, quello inglese descrive molto bene alcune delle sue caratteristiche, ovvero le corte dita delle zampe e l'abitudine alimentare.



Il Biancone è un grosso rapace appartenente alla famiglia Accipitridae, che non presenta dimorfismo sessuale fra il maschio e la femmina; la seconda dovrebbe essere leggermente più grande, ma non sempre le dimensioni sono indicative. 
Ama le regioni calde, aperte e ricoperte di arbusti come le steppe, le savane, i deserti e le foreste. Migra dall'Africa in altre zone così da poter trovare le sue prede e non dover entrare in competizione con altri animali africani specializzati come lui, primo fra tutti il Serpentario o Segretario; questo grosso rapace, abile corridore dall'aspetto misto fra un rapace ed un trampoliere, è un grande cacciatore di serpenti, dei quali evita i morsi confondendoli con le ali aperte. I suoi nomi derivano appunto dall'abitudine di cacciare i serpenti (Serpentario) o dalle penne che presenta sulla testa, ricordando i segretari di un tempo che poggiavano sull'orecchio i loro attrezzi da scrittura (Segretario).


Entrare in competizione per l'alimento non conviene a nessuno dei due, così il Biancone preferisce spostarsi in altri climi, dove la concorrenza sia minore. In qualità di  uccello migratore si sposta tra agosto e ottobre con prestazioni giornaliere che possono arrivare fino ai 100 km, principalmente passando per Gibilterra nelle regioni a sud del Sahara. Il periodo del ritorno è quello primaverile, verificandosi verso il mese di marzo. Come già detto, anche la nostra "aquila dei serpenti" è specializzata, appunto, nella caccia a questi rettili; sbattendo le ali circonda la vittima, così da non lasciarle alcuna possibilità di mordere. Come specificato dal nome anglosassone e come ho anticipato sopra, le dita delle zampe sono piuttosto corte, perché adattate al tipo di dieta; dita più lunghe, infatti, renderebbero più difficile per l'animale bloccare a terra la preda, che potrebbe così facilmente divincolarsi e fuggire o attaccare nuovamente.
Il fatto che un animale sia specializzato non vuol dire, fortunatamente, che mangi solo quella specie, infatti nel caso in cui il Biancone non trovi serpenti non muore di fame, ma si adatta a cibarsi di altre prede; questa è una fortuna per quando ne arrivano al Centro Recupero; tuttavia, un'alimentazione modificata va bene per il periodo di degenza o per i lungodegenti, ma quando l'animale va liberato, come si fa? Molto semplice: l'estate scorsa mi è squillato il cellulare e quando ho risposto una voce conosciuta mi ha detto "Ciao! E' arrivato un Biancone con un'ala fratturata; dovrebbe riprendersi e riuscire a volare, quindi si potrà liberare. Non è che hai in programma qualche gita sulle strade che conosci tu?". E certo! C'è la poianuccia paziente, che durante il periodo estivo si batte palmo a palmo le stradine di campagna alla ricerca dei serpenti morti investiti (come il biacco sfortunato di quest'estate, ve lo ricordate?); se li trovo, sono morti da poco ed in condizioni accettabili li prendo, li porto al centro e li congeliamo nell'attesa che possano servire (ovviamente li conserviamo solo per un tempo limitato). Nemmeno ad essermi organizzata appositamente, stavo salendo al centro con l'idea di percorrere quella strada di campagna, che mi piace molto perchè spesso incrocio animali di tutti i tipi, e ne trovai uno che doveva essere stato investito la mattina stessa; il Biancone ricoverato fortunatamente lo gradì molto.
Secondo uno studio francese, sembra che il biancone prediliga la caccia ai biacchi di peso preferibilmente vicino ai 100 g e lunghezza di circa 1 metro; questa scelta sarebbe dovuta al fatto che tali dimensioni andrebbero a compensare perfettamente il bilancio fra l'energia assunta con il cibo e quella utilizzata per la predazione. Non chiedetemi come faccia a stabilire le dimensioni e come abbiano fatto i francesi ad effettuare lo studio, perché non ne ho la minima idea; forse lo avranno chiesto ai diretti interessati con un sondaggio, non so :))  Noi fidiamoci di loro e del loro impegno....


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